Da villa del boss a centro per minori, tutto bloccato dalla burocrazia italiana
pubblicato il 9 novembre 2012 alle ore 18:06
Dalla sua villa su via Petrarca, Michele Zaza governava tutta Napoli attraverso la gestione del contrabbando delle sigarette perpetrato dai suoi scafisti. La Villa è arroccata in cima al promontorio di Posillipo, simbolo del potere della camorra e di colui che per decenni fu il sindaco occulto di una importante parte della Campania. Nella guerra tra la sua Nuova Famiglia, affiliata a Cosa Nostra siciliana, e la NCO di Raffaele Cutolo, è scorso il sangue di 1242 vittime, ma lui è morto d'infarto dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita in carcere. Oggi, la sua faraonica reggia confiscata affacciata sul golfo di Napoli potrebbe diventare la sede delle attività sociali della cooperativa Orsa Maggiore rivolte a minori in difficoltà. Purtroppo, a causa delle lungaggini della burocrazia italiana, sono già passati 18 mesi in attesa di un condono edilizio che non arriva. Intanto, i lavori di ristrutturazione del bene sono quasi ultimati, ma è a rischio il finanziamento ricevuto dalla Fondazione per il Sud.
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